Lettera del 26 giugno 1979

Lettera del 26 giugno 1979

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di Bruno Pagnoscin (il “nonno” della Camerata 2)

Aosta, 26.06.1979

Questa mattina i padri se ne sono andati. Erano tutti al settimo cielo per la contentezza. Mio padre è stato mandato a Belluno, nel posto che aveva richiesto. Anche gli altri sono stati più o meno accontentati. La festa è stata ieri sera: prima, alle 23:30 c’è stato il silenzio fuori ordinanza e il coro, tutti in cortile al buio e in silenzio. Subito dopo noi figli ci siamo schierati a fare due ali, dal cortile alla porta delle camerate AUC.
Abbiamo applaudito fino a che l’ultimo padre non è entrato nella caserma. Poi i padri sono venuti nelle camerate dei rispettivi figli per la trasmissione delle penne di padre in figlio, per il passaggio delle stecche personali e di camerata, per fare baldoria (noi avevamo preparato vino e panini) e per gli addii, le raccomandazioni per l’onore della camerata ecc. ecc. Così noi faremo con i nostri figli, che ormai non tarderanno molto ad arrivare. La baldoria è andata avanti fino alle due, venivano dentro a bere anche i tenenti e persino l’ufficiale di picchetto si è fatto il suo bravo cicchetto (rima). La scena più divertente si è svolta in una camerata vicina dove uno si è chiuso nell’armadietto e faceva il juke-box . Per fortuna questa mattina non c’era niente di speciale da fare, solo studio obbligatorio, quindi abbiamo potuto riposarci un po’. Stamattina i più hanno caricato tutti i loro bagagli nelle auto, che era stato loro permesso di portare in caserma, e se ne sono andati strombazzando a tutto clacson. Più dura, invece, per quelli che dovevano andare fino alla stazione carichi dello zaino, valigione militare, valigie varie, cappelli e sciabola. Comunque tutti avevano rosei progetti per i 15 giorni di vacanza che li attendono prima di riprendere per gli ultimi mesi. Ora la caserma sembra vuota e silenziosa e in mensa non si fa più la coda. Noi già non vediamo l’ora che arrivino i nostri figli perché la caserma torni ad animarsi. Adesso che siete tornati a casa dopo il giuramento e che avete potuto riordinare le idee, se volete posso comperare qualcuno degli oggetti di artigianato che vi sono piaciuti. Io sicuramente prenderò una grolla da Papà Marcel, con la ricetta del caffè alla valdostana, così da continuare la tradizione anche a casa. Se volete telefonarmi provate venerdì 6 luglio, la stessa ora delle altre volte, sempre sperando che non ci siano intoppi notturni…
Ci sentiamo, Bruno.

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