Lettera del 16 maggio 1979

Lettera del 16 maggio 1979

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di Bruno Pagnoscin (il “nonno” della Camerata 2)

Aosta, 16.05.1979

Ho visitato qualche albergo… penso che a giorni prenoterò due camere per il vostro soggiorno in occasione del giuramento. Qui abbiamo cominciato le prime sgranchite di gambe. Come dicevo l’altra volta, siamo andati a vedere la palestra di roccia. Seduti di fronte alla parete abbiamo visto gli esploratori darci un saggio delle loro capacità. La parete da scalare è fatta in modo che ci siano tutti i gradi di difficoltà alpinistiche, dal 1°, all’estrema sinistra, al più difficile, all’estrema destra. In teoria quello che arrampica sul primo grado dovrebbe arrivare per primo e, via via gli altri… invece siamo rimasti incantati nel vedere che il ragazzo che arrampicava sul grado più difficile è arrivato in cima mentre tutti gli altri erano ancora a metà parete!!! Un fulmine… un gatto. Siamo andati anche al poligono a fare i tiri col garand. Ho fatto 6 su 8 da 100 metri, forse dovevo mirare con più calma perché ho finito prima di tutte le 6 piazzole, la prossima volta me ne ricorderò. Gli 8 su 8 sono stati rari, uno però ha fatto 11 centri con 8 colpi!!! …e quello che sparava da due piazzole più in qua ha fatto zero. Il capitano ha subito sacramentato che lui in tanti anni non ha mai visto sbagliare il tiro di 2 bersagli, e ha soprannominato quello che ha fatto zero: ”il killer della compagnia”.
Quindi c’è anche da ridere, specie quando c’è il nostro capitano Milesi, il quale sembra un po’ burbero, ma sotto i baffi (che ha veramente) se la ride. Quando ci fa lezione di “regolamenti” tira sempre fuori le sue battute. A proposito, ieri ci sono stati i primi accertamenti, io ho fatto appunto regolamenti ed è andata bene. Le materie che stangano di più sono Trasmissioni ed NBC (guerra Nucleare Biologica Chimica), a me toccheranno più avanti, quindi avrò più tempo per studiarle. Molte materie hanno già finito il programma teorico, quindi non sono tanto vaste. L’altro giorno abbiamo fatto la seconda sgambata all’eliporto di Pollein (appena fuori Aosta) dove ci sono i percorsi di guerra, con buche, tubi, reticolati, muretti, tronchi, frasche… Bisogna strisciare per terra col fucile e l’elmetto (“passo del leopardo”), avanzare in ginocchio, saltare muri, accovacciarsi dietro i tronchi. Ci sembrava di essere in una scena del fil “D day, lo sbarco in Normandia”. Alla fine eravamo tutti pieni di polvere fin dentro le orecchie. Al ritorno: gran caldo! Intanto ci hanno dato la “paga” di aprile, cioè 7000 lire (1000 lire al giorno). L’indennità di viaggio ce la daranno a fine corso. Riguardo al mangiare pare che finalmente tutto funzioni e si mangia abbondante. Spero che duri. Ora abbiamo cominciato anche noi a fare il servizio cucina. Sabato sera e domenica ( a colazione e pranzo) è toccato anche a me, con altri 5, distribuire il rancio, poi sparecchiare i tavoli, lavare per terra, lavare i piatti… Una bella sfacchinata. Su 6 di servizio, 5 eravamo veneti, quindi ce l’abbiamo data dentro a contarcela in dialetto. Figuratevi che sabato sera io e un altro, si chiama Lunardon e viene dalla provincia di Vicenza, dovevamo lavare i piatti e non c’era più un goccio di detersivo in tutta la caserma. La quale caserma, il sabato sera, era completamente vuota, c’eravamo solo io, lui e il corpo di guardia. Gira di qua, gira di là, magazzini, ripostigli, persino nei bagni… abbiamo lavato piatti e vassoi con l’acqua fresca. Sono anche venuti abbastanza bene e il giorno dopo non puzzavano. Ancora una settimana poi finalmente potremo disfare il cubo e andare a letto quando vogliamo, perché certe volte è proprio lunga aspettare il contrappello vestiti.

Saluti, Bruno.

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