Lettera del 9 maggio 1979

Lettera del 9 maggio 1979

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di Bruno Pagnoscin (il “nonno” della Camerata 2)

Aosta, 9.05.1979

Dal giorno in cui sono arrivato non ha più piovuto. C’è stato quasi sempre il sole, assieme però a un forte vento che si fa vivo quasi tutti i giorni. E’ questo che rompe le scatole perché, dato che non piove, c’è molta polvere e il vento la solleva a raffiche. Certe volte il cortile della caserma sembra il Sahara… e noi i beduini. Ieri e oggi, per fortuna, niente vento, ma il sole si, molto forte. Sembra già di essere in estate. Ad ogni intervallo di riposo, specie dopo le ore di addestramento formale, tutti si precipitano a bere sotto i rubinetti, sudati che è un piacere. Penso già come sarà a luglio o agosto! Oggi, poi, abbiamo sudato più del solito perché abbiamo cominciato a marciare col fucile a bilanciarm. Il fucile che abbiamo è il “Garand”, che pesa abbastanza e, dopo 15-20 minuti di marcia ininterrotta attorno alla caserma, pesa ancora di più.
Nel pomeriggio di oggi abbiamo fatto un’ora filata di questa marcia, con solo un paio di soste e alla fine non riuscivamo più a tenere dritto il fucile. Per fortuna l’ora di pranzo ci ha salvato da ulteriori torture. A proposito di mangiare: ieri è venuto il generale a darci il benvenuto ufficiale. Passando per la cucina ha chiesto al capitano del vettovagliamento se era possibile farci scegliere tra 2 primi, 2 secondi ecc. Allora oggi è cambiato tutto! Fino a ieri, infatti, si andava in mensa e ci si sedeva ai tavoli da 6 persone. Quando tutti erano seduti passavano quelli del servizio mensa con i carrelli con l’unico primo disposto in terrine, ognuna contenente 6 porzioni (non molto abbondanti), poi i carrelli con i vassoi con 6 porzioni del secondo, il pane, le solite 6 mele (solo la domenica 6 fette di dolce). Da oggi, invece, per entrare in mensa ci si mette in fila, si prendono i piatti e si passa davanti ai pentoloni. Si può scegliere tra 2 primi e 2 secondi. L’inconveniente è che la coda è lunga e quelli che arrivano per primi mangiano quello che vogliono e più di quanto si mangiava nell’altro modo. Quando arrivano gli ultimi: o una pietanza è già finita, o sta finendo e allora le porzioni sono fatte più piccole per farle durare di più. Se finisce bisogna aspettare che il nuovo pentolone di pasta sia pronto (e co ea fame che ghe xe!). Le prime due volte con questo sistema sono arrivato coi primi e ho potuto mangiare decentemente, all’uscita ho visto le ultime 30-40 persone che aspettavano la nuova pastasciutta. Per ovviare potrebbero mettere due centri distribuzione per dimezzare le code. Penso che questo nuovo modo di distribuire il rancio sia migliore dell’altro, solo che dovrebbe essere migliorato per accontentare tutti. Tuttavia temo che si insista così per farci tornare al sistema precedente perché con quello le razioni erano misurate e si poteva risparmiare di più! Domani mattina il 1° e il 2° plotone andiamo alla palestra di roccia. Oggi ci sono andati quelli del 3° e 4°. Al ritorno ci hanno riferito che ci fanno sedere di fronte alla parete della palestra di roccia per osservare gli esploratori che arrampicano. Ieri intanto hanno stabilito i gruppi di interrogazione: Io sono nel 6°. Martedì prossimo ho la prima interrogazione: Regolamenti. Poi ogni settimana interrogazione in una materia diversa, per un totale di 8. Chi prende la sufficienza non deve più essere interrogato, chi è insufficiente dovrà recuperare più avanti e non andrà in licenza. In più ci saranno, a distanza di un mese l’uno dall’altro, tre “compitoni generali” in tutte le materie. Molte di queste informazioni ce le danno i nostri “padri”, cioè gli AUC del corso precedente: ciascuno di noi ha il suo che sarebbe quello della camerata e del letto corrispondente ai nostri. Mio “padre” è veronese e si chiama Manzato. Da quello che ho capito è un AUC “modello” sia dal punto di vista dello studio, sia da quello fisico: infatti si sta allenando per una corsa militare (“Prenimega”?) di 40 Km, in assetto di marcia. La biancheria viene ritirata in sacchetti col nome e lavata: sembra che sia venuta abbastanza bene. Ora chiudo perché è venuta lunga. Pensare che mi ero messo a scrivere per passare un po’ il tempo prima della libera uscita. A questo punto direi che per oggi non esco più.
Alla prossima.

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