Lettera del 24 aprile 1979

Lettera del 24 aprile 1979

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di Bruno Pagnoscin (il “nonno” della Camerata 2)

Aosta, 24.04.1979

Cari miei,
sono arrivato ad Aosta ieri pomeriggio alle 15 invece che alle 12:30, perché il treno era in orario fino a Santhià, poi da lì a Chivasso ha accumulato ritardo, così ho perso la coincidenza per Aosta. Comunque forse è stato meglio così perché i primi arrivati sono stati nominati “capi camerata” e dovranno rispondere personalmente della stessa (es.: ordine, pulizia…), cosa che può essere fonte di notevoli grane. In tutto i nuovi arrivati dovremmo essere sui 150. Con i vecchi AUC, quelli che sono qui da tre mesi, saremo circa 300. Ci hanno divisi in “fucilieri” e “mortaisti”: io sono dei primi e ci hanno assegnato alle varie camerate. Le camerate non sono da 4 letti, come qualcuno mi aveva riferito, ma di 8 letti, nella nostra ce ne sono 9. Sono assieme con 8 ragazzi: quattro piemontesi, tre di Genova e uno della provincia di Pescara. A prima vista sembrano tutti bravi fioi. In complesso i veneti sono molti perché sento parecchi che parlano in dialetto. Per quanto riguarda il rancio, a prima vista, non c’è male, ma non è molto abbondante e c’è solo un primo e solo un secondo: quindi niente scelta come qualcuno… Ieri sera: spaghetti aio e oio.
Ieri sera sono venuti a farci visita i nostri “padri”, cioè gli AUC che sono qui da tre mesi, quelli del 94° corso. Ci hanno insegnato le prime cose, svelato i primi segreti (ad esempio che dobbiamo correre dal fruttivendolo per recuperare delle cassette di frutta per tenere in forma il borsone che ci sarà dato). Non ci sono stati scherzi perché c’è una certa disciplina. Noi, che siamo appena arrivati, per un mese dovremo restare alzati la sera, senza poterci sedere sul letto, ma solo su degli sgabelli, fino a che non passa il contrappello (verso le 23:30). Per quanto riguarda le prossime votazioni sembra che ci facciano votare qui, anzi forse anticiperanno il giuramento per farci fare la guardia ai seggi. A tutt’oggi non ci hanno ancora dato le divise, ma solo calzini, lenzuola, sapone ecc. Perciò abbiamo fatto addestramento vestiti come siamo: avanti march, uno due, attenti, riposo, presentazione a squarciagola (sembrano tutti sordi!). Si chiama “addestramento formale”.
Speriamo non sia tutti i giorni così… Per fortuna stasera c’è la libera uscita. Adesso sto scrivendo seduto in un bar in mezzo a un gran vociare. Le licenze non ci sono, ma solo permessi di 24 ore viaggio compreso: si parte il venerdì sera e si deve rientrare in caserma entro la mezzanotte di domenica. I permessi cominceranno dopo il giuramento e solo se non si hanno insufficienze nelle varie materie di insegnamento, perché ogni tanto ci sono accertamenti con relativa valutazione. Domani, dato che è festa, ci faranno pulire per tutta la mattina le camerate. Poi comincerà la scuola: le materie da studiare sono parecchie, ma non sembrano molto difficili, vedremo.
Ora vi saluto. Sicuramente con questo chiasso non mi sarò ricordato di scrivere tutto, anche perché qui è ancora tutto un po’ confuso. Vi riscriverò con più calma e anche se ci saranno novità riguardo giuramento, comunicazioni… Ciao, Bruno.

P.S.: Dato che il solito qualcuno aveva detto che “ad Aosta non piove mai” ha piovuto ieri per tutto il pomeriggio e tutta la notte. Oggi però è venuto il sole e un cielo blu nel quale si stagliano le montagne innevate. Uno spettacolo! Per ora (speriamo non per sempre) l’unico.

Mittente:
AUC Pagnoscin Bruno; 2^ Compagnia; Scuola Militare Alpina; Caserma C. Battisti; 11100 Aosta.

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